Parlamento Ue, riecco Farage: "I 5S? Pronto ad aiutare chiunque. Fondi dal miliardario Banks? Solo per la mia sicurezza"

"Non dovrei nemmeno essere qua", scherza Nigel Farage alla sua prima uscita da deputato rieletto al parlamento europeo, arrivata dopo la mancata (almeno per ora) uscita del Regno Unito dalla Ue. Invece non solo Farage è rimasto, ma ora i 29 parlamentari del suo Brexit Party sono un bottino ambito nel gioco per la formazione dei nuovi gruppi politici. Dalla Lega danno ormai per fatto il suo arruolamento tra i sovranisti, ma Farage smorza l'entusiasmo: "E' ancora tutto in sospeso, la mia convinzione al momento è che continueremo con l'Efdd". Parole che potrebbero far tirare un sospiro di sollievo ai 5 Stelle, alleati del leader della Brexit nell'Efdd la scorsa legislatura e ora alle prese con la difficoltà di trovare una nuova collocazione, dopo il fallimento del tentativo di creare un gruppo autonomo. Su Farage intanto, però, si addensano nuove nubi. Il parlamento Ue, infatti, ha aperto un'indagine per verificare la regolarità del finanziamento di circa 450mila sterline che quello che si è auto-definito "uomo del popolo" avrebbe ricevuto dal miliardario Aaron Banks a partire dal 2016. Secondo un'inchiesta dei media britannici, Banks avrebbe tra le altre cose pagato la casa di Farage nel lussuoso quartiere di Chelsea a Londra, le sue guardie del corpo e una serie di viaggi negli Usa dove l'eurodeputato ha tenuto incontri e convegni nel periodo dell'elezione di Donald Trump.

video di Marco Billeci

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