Funerali Abe: Giappone diviso tra preghiere e proteste. Cerimonia più costosa di quella della regina

Il Giappone dà il suo ultimo saluto all’ex premier Shinzo Abe, assassinato lo scorso 8 luglio durante un comizio elettorale. Funerali di stato concessi solo un’altra volta per un politico ( dopo quelli dell'ex premier Shigeru Yoshida, considerato l'artefice della costruzione del Giappone dopo la Seconda guerra mondiale, deceduto nel 1967) al centro di polemiche per i costi elevati: 11 milioni di euro (secondo il quotidiano inglese Daily Mirror più di quelli spesi per i funerli della regina Elisabetta) Sono circa 4.300 gli invitati al Nippon Budokan - palazzetto per eventi sportivi e concerti - compresi leader volati nella capitale giapponese da mezzo mondo. La vedova Akie fasciata in un kimono nero porta le ceneri del marito, poi consegnate al premier nipponico Fumio Kishida sotto la gigantografia di Abe. Ma il 56% dei giapponesi è contrario e a Tokyo in diecimila hanno protestato a controllarli ventimila poliziotti. Abe, premier ultra conservatore e nazionalista è contestato oggi anche perché dopo la morte sono emersi i suoli legami,   e del partito al governo,  con la controversa Chiesa dell’Unificazione, la setta fondata nel 1954 dal sudcoreano Sun Myung Moon. Almeno la metà dei 379 parlamentari liberal-democratici ha ammesso di avere rapporti con la Chiesa. Chiesa che, nelle parole del killer di Abe, l’ex marinaio Tetsuya Yamagami, aveva mandato in rovina la madre (nella pratica della setta è pratica usuale chiedere donazioni spropositate ai fedeli)

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