Beirut, superstite italiana: "Eravamo a 300 metri di distanza, la nostra camera è esplosa"

"Eravamo in una stanza dell'hotel a 300 metri dal luogo dell'esplosione. Abbiamo sentito come un terremoto, l'hotel ha iniziato a tremare e la camera è esplosa". A Radio Capital il racconto di Eleonora Carrai, 29 anni, in vacanza a Beirut col marito Anas, di origini libanesi. I due alloggiavano a poca distanza dal magazzino dove erano stipate 2.750 tonnellate di nitrato d'ammonio, fertilizzante chimico utilizzato anche per confezionare esplosivi. "Per salvarci abbiamo gattonato sui vetri e sui calcinacci, poi siamo corsi giù per le scale e a mano a mano che scendevamo c'erano pareti piene di sangue e gente che urlava. La voglia di uscire è stata più forte della paura. Ci siamo salvati per puro istinto di sopravvivenza". E ancora: "Gli ospedali sono pieni - racconta - i malati di covid sono stati spostati per fare spazio ai feriti. Noi stiamo cercando di tornare in Italia, ma un pezzo di aeroporto è crollato e non sappiamo se ce la faremo".

Intervista di Yuri Rosati per Radio Capital

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