Scuola, a Milano in piazza contro linee guida Azzolina: "Protestiamo finché non cambiano"
Accusate di creare "scuole di serie A" e "scuole di serie B", le linee guida proposte dalla ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina per la riapertura di settembre hanno portato in 60 città italiane docenti, associazioni e studenti a scendere in piazza per protestare. A Milano finisce sotto accusa l'autonomia concessa ai presidi per stabilire le modalità di studio: "Ci sono scuole troppo diverse fra di loro, alcune hanno palestre e aule grandi dove spezzare le lezioni - si chiede Chiara Ponzini di Priorità alla Scuola - ma tutte le altre?". "Per poter dividere le classi adeguatamente - dice Jessica Merli di Flc Cgil - servono più fondi per più assunzioni e per questo potremmo utilizzare le risorse europee". Qualcuno vocifera che "dietro queste linee guida si cela una riforma non dichiarata della scuola", mentre a un'insegnante di scuola primaria rimane stretta l'inclusione, pur marginale, dell'attività didattica a distanza: "La Dad non è scuola e renderla strutturale è un pericolo per la natura stessa dell'istruzione".
Di Andrea Lattanzi